Si definisce Pressione Arteriosa la forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni arteriosi mentre scorre al loro interno.
Pertanto la pressione arteriosa è determinata da diversi ordini di fattori:
- la forza impressa dalla spinta cardiaca e la quantità di sangue propulso ad ogni contrazione (forza di contrazione e gittata sistolica);
- la resistenza opposta dalle arterie a seconda della loro elasticità o dalla loro eventuale costrizione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce uno dei principali problemi di salute pubblica.
E’ molto diffusa ma in genere non dà sintomi, non è una malattia ma aumenta notevolmente il rischio di diventare malati.
Molti ipertesi non sanno di esserlo, o non si curano adeguatamente.
Eppure, con uno stile di vita adatto e con farmaci efficaci, il danno si può scongiurare.
Come leggere i valori?
L'esposizione a una delle patologie legate all'ipertensione aumenta con l'aumentare dei valori pressori. In generale, gli esperti concordano nel definire ipertensione la situazione in cui i valori della pressione sistolica (la "massima") siano superiori a 140 mm Hg e quelli della pressione diastolica (la "minima") siano superiori a 90 mm Hg.
Qui di seguito ecco una classificazione dei valori di pressione arteriosa e della loro portata di rischio. La classificazione è suggerita dall’OMS/ISH, basata sui livelli della pressione arteriosa nei soggetti adulti di età uguale o superiore a 18 anni (dal sito della SIIA - Società Italia dell'Ipertensione Arteriosa).